venerdì 25 aprile 2014

Parrucchiera di periferia

Quella mattina Carmen si svegliò più presto del solito. Una fitta lancinante le infiammava la schiena e mise a dura prova il suo innato buon umore e soprattutto la sua tendenza a sdrammatizzare. Nella penombra della camera da letto le tornarono in mente le parole pronunziate mesi prima dal dr. Hernandez con gli occhialini scivolati sul naso e la lastra che la riguardava fra le mani. “ Va molto male – aveva sentenziato – hai una bella ernia e tre vertebre schiacciate…..” Lei era rimasta in silenzio comprendendo quello che il medico le avrebbe detto. “Amica mia – aveva concluso infatti l’uomo – se continui così finirai su una sedia a rotelle, quindi o dimagrisci o smetti di lavorare!”

venerdì 18 aprile 2014

Giocando con le parole (casa, introspezione, cattedrale, assenza, aviatore, barca, egagropile)

Da casa uscì prestissimo, si precipitò in spiaggia. Il sogno della notte l’aveva profondamente scossa. Passeggiò lentamente in riva al mare, ascoltando lo sciabordio dell’acqua. Quel suono l’aveva sempre rilassata, fin da piccola quando andava a mare con i suoi. Aveva già allora un carattere tendente all’introspezione e sarebbe stata tutto il tempo a fare il “morto a galla” finché le mani non le si sarebbero rattrappite. A suo fratello invece piaceva giocare con la sabbia, costruire castelli e ogni tanto lo aiutava portandogli qualcosa con cui decorarli. Lui era molto esigente: “Mi servono due conchiglie e un sassolino bianco.” Se non fosse riuscito a trovarli si sarebbe di sicuro messo a piangere quel piccolo Renzo Piano. 

venerdì 11 aprile 2014

I pericoli dell'arte

No, non è possibile! Mi hanno proprio chiuso dentro! Eppure avevano detto alle venti. E adesso? Deve pur esserci un’altra uscita. Maledizione! Devo trovare la mappa del museo. Era lì, sulla parete della prima stanza. E tornaci nella prima stanza! ‘ Sto museo è un labirinto. Forse avrei dovuto lasciare le briciolette di pane per terra, tipo Pollicino.
Anche il telefonino mi ha abbandonato. Batteria scarica. No, non ci posso credere, non può essere vero! Deve essere uno scherzo. Ora spunta la troupe televisiva che mi dice che sono su “Candida camera”, perché una cosa così assurda non può essere vera. Ma certo, sarà uno scherzo di quello stronzo di Stefano. Giuro che appena esco lo ammazzo. No, no, no, mi sta salendo un’ansia che manco una donnetta isterica… Fiuuu, fiuu, respira, cazzo, respira. Allora, ragioniamo con calma...Magari potrei approfittarne e rivedere tutte le opere che, diciamo la verità, non ho guardato con molta attenzione.